La scadenza delle elezioni si avvicina e l’allarme fascismo, puntualmente, ritorna. C’è da dire che non tutto va come auspicato da chi ne agita lo spettro, come nel caso della targa in Piazza Dalmazia, distrutta non da “un fascista xenofobo” ma da uno straniero già noto alle Forze dell’ordine (evidentemente non edotto sul significato della stessa). Fanpage – che prontamente, a lettere cubitali, aveva strillato: “I fascisti non esistono, però hanno spaccato la targa in ricordo di due uomini ammazzati da un fascista” – si è subito ammutolita, con tanto di damnatio memoriae dell’articolo. A corredo, in questi giorni di caccia grossa ai grembiulini, a pochi giorni dall’8 settembre, il Comune di Firenze comunica di aver spezzato le reni a un venditore reo di esporre dei grembiuli con l’effige del focoso socialista romagnolo, ovverosia “Sua Eccellenza Cavaliere” Benito Mussolini, “nonostante siano vietati dal Regolamento Unesco”. Multa da 400 euro: oro al Comune!
“Gli agenti della Polizia Municipale sono intervenuti a seguito di una segnalazione – prosegue con tono stentoreo il Comune -. Nel mirino un banco su area pubblica in una strada del centro storico che aveva esposto dei grembiuli con l’immagine Mussolini con tanto di nome sopra e due fasci littori ai lati, il tutto sullo sfondo dei colori della bandiera italiana”. Ma il resoconto del Cinegiornale – pardon! – del Comune di Firenze sulle gesta audaci della Municipale indomita contro il pericolo dei gadget del “Fondatore dell’Impero” non finisce certo qui: “Gli agenti hanno appurato non solo che i grembiuli erano ben visibili sulla strada ma anche che erano “prezzati” con una etichetta adesiva con il prezzo. Tutto questo nonostante la vendita di prodotti inneggianti all’ideologia fascista sia espressamente vietata dal Regolamento Unesco che all’articolo 9 comma 7 specifica ‘è vietata l’esposizione e la vendita di gadget, souvenir, abbigliamento e simili che inneggino e/o richiamino l’ideologia fascista e/o nazista’. Gli agenti hanno quindi multato il venditore con una sanzione da 400 euro e sequestrato tutti i grembiuli in vendita”. Tempi duri, insomma, per grembiuli e grembiulini, a Prato e a Firenze.
In copertina: Wikimedia Commons (Cimitero di Predappio)