Affitti brevi, lavori lunghi: giovani in fuga dalla Toscana e italiani che non ci vengono nemmeno per turismo. Cambiano i suonatori e finisce la musica perché il conservatorio rimane senza soldi. La Firenze sui giornali di venerdì 19 dicembre

immagine_1588990_x2000

Condividi sui social

Affitti brevi e lavori per la tranvia in piazza Beccaria sono i due nodi gordiani che la giunta Funaro proprio non riesce a recidere: sui primi arriva la richiesta del Q5 per estendergli il blocco all’apertura di nuove strutture, particolarmente per Novoli e la zona Statuto, informa La Repubblica Firenze. Zone in cui è ancor più sentito il problema dello spaccio e della criminalità, specie dopo la sparatoria di nove giorni fa in via Baracca: i cittadini si riuniranno in presidio il 27 alle 16 in piazza delle Medaglie d’Oro, sognando ancora la liberazione dello chalet occupato dagli spacciatori e dai tossicodipendenti, che, dà voce ai testimoni La Nazione Firenze, spesso e volentieri sono le stesse persone. I controlli riguarderanno tuttavia, almeno per il momento, appunto gli affitti brevi: la sindachessa ha annunciato operazioni congiunte con la Guardia di Finanza sugli alloggi abusivi, ma che interesseranno anche gli annunci online, riportano La Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino, La Nazione Firenze e Il Tirreno Firenze. Sui cantieri di piazza Beccaria il Comune vuole tirare diritto nonostante i reperti: è quanto proposto in una relazione alla Soprintendenza, citando gli allungamenti dei tempi, fino a 4 mesi, che deriverebbero dall’installazione della variante per aggirarli, variante che oltretutto, dice, ingenera il rischio di «problemi ai sottoservizi». L’incultura della giunta Funaro, ben evidenziata già solo dalle fotografie pubblicate a corredo degli articoli in merito di Corriere Fiorentino, La Nazione Firenze e Il Tirreno Firenze, è pareggiata da quella del Giani 2.0 in Regione: la Scuola di Musica di Fiesole, riporta la seconda, è stata esclusa dai finanziamenti europei da cui dipendeva per il suo funzionamento: una beffa oltre al danno, avendo la direttrice notato che al Maggio Musicale sono andati 550.000€ per creare un’orchestra giovanile quando sono state lasciate senza soldi l’Orchestra Giovanile Italiana e l’Orchestra Regionale Toscana. Vaghe le rassicurazioni dell’assessore Manetti, che garantisce da parte sua la «rifinanziabilità» del bando: «Per ora ci fermiamo al sesto posto, poi proseguiremo con gli altri» (la Scuola di Musica fiesolana è stata collocata all’11°), promette. L’analogo allarme lanciato dai 67 Comuni montani a rischio esclusione dei fondi loro spettanti è riuscita a bloccare la Conferenza Stato-Regioni su questa via e a far rimandare la discussione del testo, aggiorna il Corriere Fiorentino, mentre le richieste per quelli anti-spaccate sono stati 114 in tutto l’anno, una ogni tre giorni, ha informato Confcommercio tramite quest’ultima. San Gallo e Peretola sono altri due fronti caldi in cui l’amministrazione comunale deve far fronte ai residenti e ai comitati determinati a non permettere l’ulteriore deturpamento del territorio e peggioramento delle loro condizioni di vita: relativamente al primo, tramite Corriere Fiorentino, La Nazione Firenze e Il Tirreno Firenze apprendiamo degli esposti e altre azioni legali dei cittadini che partiranno da gennaio e si accompagneranno al ricorso al TAR da parte dei privati fautori delle torri; il secondo dei suddetti fronti ha visto invece un’assemblea d’incontro coi sindaci di Sesto, Calenzano, Carmignano e Poggio a Caiano partecipata da 500 persone, dato de La Nazione Firenze, mentre il PD pratese fa pressioni sul commissario comunale affinché anche lui si pronunci contro l’ampliamento dell’aeroporto (Corriere Fiorentino, La Nazione Firenze). Quest’ultima ha rotto finalmente il silenzio sui fautori del Sì al referendum sulla giustizia e ha dato notizia del gazebo che verrà allestito domani in piazza della Repubblica nell’ambito dell’evento nazionale 129 piazze per il Sì. Per il Ponte al Pino la sindachessa ha promesso «un tavolo con esercenti e residenti» per gennaio, annuncia il Corriere Fiorentino. L’immeritata «pazienza» da ella elogiata nei cittadini, in realtà rassegnati e ignari su chi consultare per metter fine allo scempio della città, si manifesta nella sua vera essenza nel “si salvi chi può” del +35% di emigrazioni da tutta la Toscana nell’arco di quest’anno (dati della Fondazione Migrantes ripresi dal Corriere Fiorentino), mentre nelle aziende restano vuoti 44.000 posti per la loro esagerata questua di profili specializzati; ricambio generazionale anche ai banchi di San Lorenzo, dove solo 1 su 10 è italiano (La Nazione Firenze), e ancor meno lo sono i turisti: Firenze si salva solo per gli stranieri e in quanto città d’arte, nel complesso, con la sensibile flessione del turismo interno. Il paragone dei primi nove mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso risulta in un calo del 6% nel settore balneare, spiega Il Tirreno. Reggono i comuni montani: paradossalmente, quelli che si vuole affossare. (JCM)

 

In copertina: Copyright Fotocronache Germogli