Tragedia sfiorata a Santa Maria Novella, treni fermi a Rifredi. Ognissanti e San Marcellino: chi li mette i soldi? La Firenze sui giornali di lunedì 29 dicembre

GERMOGLI PH: 4 MAGGIO 2023 FIRENZE UN TRENO E' DERAGLIATO IN INGRESSO AL DEPOSITO TRENI DI SANTA MARIA NOVELLA ALL'ALTEZZA DELLA STAZIONE DEL ROMITO PROVOCANDO ENORMI DISAGI SULLA RETE DELL'ALTA VELOCITA' E DELLA RETE FERROVIARIA REGIONALE NELLA FOTO TANTI I VIAGGIATORI COSTRETTI A SCENDERE ALLA STAZIONE DI CAMPO DI MARTE E AD ASPETTARE TRENI ALTERNATIVI O UTILIZZARE BUS E TAXI A CAUSA DEI TRENI CANCELLATI E A CAUSA DEGLI ENORMI RITARDI ACCUMULATI PER I DISAGI DEL DERAGLIAMENTO

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Tanti interrogativi, con la coscienza però fortunatamente alleggerita dall’assenza di vittime, sono quelli che si affastellano riguardo all’utilità della selva di lavori e cantieri che sta soffocando la nostra città ormai da anni, e che con la giunta Funaro hanno raggiunto un nuovo livello di parossismo: dopo tutti i telai e le chiusure parziali dell’ingresso della stazione di Santa Maria Novella, ieri si è evitata di poco una strage col crollo di un grosso pezzo di soffitto dalla parte adiacente alla pizzeria. Le sezioni cittadine di Repubblica, Nazione e Tirreno hanno documentato, raccogliendo testimonianze, della salvezza per il rotto della cuffia di una ragazza che aveva lasciato il punto della caduta pochi attimi prima, dopo aver fumato una sigaretta, e delle 30 persone a pranzo nel suddetto locale; nessuno è stato toccato dall’intonaco caduto e non ci sono stati né morti né feriti, ma di questa ennesima dimostrazione della decadenza delle infrastrutture strategiche cittadine la giunta deve rispondere in prima persona. A corollario di ciò, i treni per Rifredi hanno accumulato stamani ritardi fino a 1 ora e 40 minuti, tra i problemi elettrici del Milano-Napoli (che hanno obbligato i passeggeri al trasferimento su un altro convoglio dopo una lunga attesa «al buio e al freddo con molti bambini a bordo», riporta via Telegram l’ex Sputnik Italia, oggi Tutti i fatti) e gli accertamenti dell’autorità sull’investimento di una persona sui binari. L’amministrazione è invece in tutt’altre faccende affaccendata, senza però portare a compimento nulla: sull’ex Ospedale di Ognissanti è scaricabarile tra Giani e Funaro attraverso le pagine di Repubblica Firenze, laddove il primo è disposto a venderlo solo nel caso in cui venga acquistato dal Comune e a patto che questi dia il nulla osta alla nuova torre di Novoli per gli uffici (la famigerata Giani Tower). Sullo snodo tranviario in piazza Beccaria lo scontro è invece con la soprintendente, la quale replica alla smaniosa fretta della sindachessa ricordandole la necessità di una richiesta formale «completa ed esauriente» per l’abbattimento di almeno parte delle mura arnolfiane onde far passare i binari. Per la riqualificazione della piscina di San Marcellino, Il Tirreno Firenze dà notizia dell’ennesimo indebitamento comunale approvato appena sei giorni fa nei confronti dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, quarto dopo quello per la tranvia verso le Piagge e il restyling del Padovani e del Franchi. Quanto la corda possa essere tirata prima del default, è uno spettacolo da vedere ma non certo da gustarsi. (JCM)

 

In copertina: Copyright Fotocronache Germogli