Criminalità dilagante a Firenze, ANA-UGL lancia l’allarme: “Serve un tavolo di crisi per salvare la città dal degrado”

rossella
Presidi mobili, videosorveglianza intelligente e fondo ristori: le proposte del sindacato per rispondere all’ondata di violenza

 

In appena venti giorni, il quartiere Isolotto‑Legnaia è stato teatro di cinque rapine, mentre a Novoli una vetrina è stata sfondata con un tombino. In piazza del Grano, nel cuore del centro storico, un vigilante è stato aggredito, e in via Toselli – zona San Jacopino – una commerciante è stata minacciata con un coltello. Episodi gravi e ravvicinati che mostrano come la criminalità non conosca più confini di quartiere, lasciando una città intera sotto assedio.

Di fronte a questo scenario, l’associazione ANA‑UGL (Associazione Nazionale Ambulanti) lancia un accorato appello attraverso la voce del suo Presidente Onorario, Vittorio Pasqua, che chiede un intervento urgente da parte delle istituzioni: “Domandiamo al Questore, al Prefetto e all’Amministrazione comunale – afferma Pasqua – la convocazione immediata di un Tavolo Permanente di Crisi che includa tutte le associazioni di categoria, i comitati cittadini e le sigle sindacali. Commercianti a sede fissa e ambulanti, residenti e turisti non possono più vivere e lavorare nella paura. Serve una risposta concertata, forte e rapida”.

L’associazione ha avanzato alcune proposte operative per ristabilire un clima di sicurezza: pattugliamenti h24 e presìdi mobili nelle aree sensibili, l’adozione di un sistema di videosorveglianza intelligente con riconoscimento targhe in tempo reale, un fondo ristori immediato per chi subisce danni da spaccate o rapine e il coinvolgimento attivo dei cittadini attraverso segnalazioni smart e percorsi formativi antirapina.

“Siamo estremamente preoccupati – conclude l’associazione – ma altrettanto determinati. Pretendiamo risposte efficaci entro pochi giorni. Firenze non diventerà terra di nessuno. ANA‑UGL è pronta a sedersi al tavolo già nelle prossime 24 ore e a mettere a disposizione dati, testimonianze e fotografie dei danni subiti”. L’appello si chiude con una chiamata all’azione: “Condividi questo messaggio e fai sentire la voce di chi vive e lavora in città ogni giorno. Insieme possiamo riportare sicurezza e dignità nei nostri quartieri”.