La più vecchia risale addirittura al 24 settembre 2024. E aspetta ancora una risposta. È una delle tante, troppe interrogazioni – ben 160 – presentate dai vari consiglieri di minoranza attualmente senza risposta.
Chelli: “Minoranze viste come elemento di disturbo dalla Giunta”. Santarelli: “In ritardo e pure con arroganza”. E Bambagioni affonda il colpo: “Scarsa produttività della Giunta, in un anno solo delibera keybox”.
Un numero “abnorme” anche rispetto alle precedenti amministrazioni PD, come è stato definito stamani in conferenza stampa dai consiglieri di Lista Schmidt, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati. Un silenzio che mina “il rispetto delle istituzioni e dei cittadini, che chiedono risposte”. Tuttavia, si tratta di “una preoccupante e sempre più consolidata prassi, quella di non rispondere, da parte dell’attuale Giunta Funaro”.
Non solo, numeri alla mano, le minoranze rilevano anche “uno scarso numero di delibere approvate”, come ha sottolineato Paolo Bambagioni (Lista Schmidt). “In Consiglio sono arrivate delibere di completamento oppure delibere per atti fondamentali come il bilancio. C’è solo la delibera sulle cosiddette keybox come unico atto autenticamente identificativo della Giunta”. “Ciò fotografa – secondo l’ex sindaco di Signa – una Giunta Funaro sostanzialmente ancora ai blocchi di partenza, dopo un anno”.
“C’è un accanimento ad occupare quanti più spazi possibili, anche erodendo quelli delle minoranze. Ho fatto 39 interrogazioni: 17 sono senza risposta. Oggi, forse, mi rispondono a una fatta a settembre, una risposta che perde logica adesso. Questo è sistema che incolla e comprime il ruolo delle minoranze”. Lo ha detto Alberto Locchi, consigliere di Forza Italia.
Il consigliere di Noi Moderati, Luca Santarelli, ha rilevato: “Non è solo una questione di tempi di risposta, ma le risposte date da un assessore alle minoranze sono spesso condite da arroganza e saccenteria”.
Matteo Chelli (Fratelli d’Italia), invece, ha denunciato la volontà di “annebbiare l’operato delle opposizioni”. “Basti pensare che c’è voluto un anno di tempo per trovare un accordo accettabile sui question time”. “C’è un palese atteggiamento – ha rimarcato Chelli – da parte della maggioranza, che ci considera come solo elemento di disturbo e non parte di una dialettica democratica”.
“L’opposizione viene sminuita e ignorata, e così i cittadini esclusi e senza risposta aumentano. Sono ben 47 le interrogazioni su 58 della Lista civica Eike Schmidt che hanno avuto risposta in ritardo. Come quella che, per tempo, avevo presentato sui lavori di via Bolognese”. Lo ha denunciato il consigliere della Lista Schmidt Massimo Sabatini.
“Ci sono delle pericolose derive autocratiche”, ha infine evidenziato l’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt.
In copertina: copyright Fotocronache Germogli