Lotta alle keybox? Le vere emergenze di Firenze sono altre

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Di Simone Scavullo

Ancora oggi vedo comitati e associazioni mobilitarsi contro le keybox. Ma mi chiedo: davvero questo è il problema di Firenze? Io questa città la vivo ogni giorno. Cammino, osservo, ascolto. E quello che vedo è sconcertante: una Firenze allo sbando. Spaccate nei negozi ogni notte. Vetri frantumati dele auto ogni giorno. Borseggi, spaccio, bivacchi ovunque. Il Parco delle Cascine – che dovrebbe essere il cuore verde della città – è ormai terra di nessuno. Non puoi più correrci, non puoi passeggiare con i tuoi figli, perché rischi di essere aggredito, derubato… o peggio.

Viviamo in una città dove le ragazze hanno paura a tornare a casa la sera. E intanto, ci si indigna per una keybox attaccata a un portone.
Si alza polvere sulle sciocchezze, mentre si tace sui problemi veri. E allora mi domando: ma queste persone, Firenze la conoscono davvero?
Chi si lamenta delle keybox o degli studentati preferisce forse lasciare vuoti appartamenti e uffici, per poi vedere quegli stessi spazi occupati da chi delinque?

La verità è semplice: Firenze ha bisogno di altro. Di persone che vogliono farla rinascere. Io voglio una città dove si possa passeggiare con serenità, dove i miei figli possano crescere senza doversi guardare alle spalle. Ma questa città non esiste più. Esiste solo una Firenze dove si bivacca ovunque, dove si mangia e si beve per terra, dove tutto è permesso. E allora dico basta. Da anni combatto contro questo scempio, ma i cittadini stanno zitti. Stanno a guardare. Fanno gli spettatori, lasciando che siano altri a scrivere il finale di questo film.

Chi dovrebbe amministrarci fa silenzio su tutti i fronti. La maggioranza tira il carretto a fatica, mentre l’opposizione si presenta con copioni già visti, senza idee, senza visione. Prendono le lamentele dei cittadini e le rivendono come proposte proprie. Non hanno il coraggio di prendere posizione, non sono uniti. Li vediamo solo in campagna elettorale: promesse, slogan e poi… il vuoto.
Si riducono a un video davanti a un cantiere o, peggio ancora, a farsi belli dietro uno striscione nei sit-in dei comitati.

E allora mi chiedo: perché stanno lì? Per amore della città? No. Per i soldi. Solo per quello.

Io invece Firenze la amo davvero. E per questo combatto. Ma da solo non basta. Serve che ci svegliamo tutti. Dobbiamo dire basta, tutti insieme.
Perché le priorità non sono le keybox. Le priorità sono la sicurezza, il decoro, la libertà di vivere Firenze senza paura.
E chi non lo capisce, è complice.

 

Foto: Copyright Fotocronache Germogli