Il Vangelo secondo Florit: “Giovanni, il Vangelo dell’amore”

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Un evento denso di memoria e rivelazione ha illuminato oggi il panorama culturale fiorentino: il 20 maggio 2025 alle ore 17, nella Sala Firenze Capitale di Palazzo Vecchio, si è tenuta la presentazione di due nuovi volumi della collana dell’Archivio Arcivescovile di Firenze, diretta da don Gilberto Aranci per Pagnini Editore http://www.pagninifirenze.it/editoria.html

L’iniziativa, promossa dal consigliere comunale Paolo Bambagioni, ha riacceso i riflettori su una figura cruciale del cattolicesimo italiano del Novecento, troppo a lungo confinata nel silenzio degli archivi ecclesiastici, quella di Ermenegildo Florit.

Protagonisti dell’incontro, i volumi “Il monastero di San Giuseppe e la prioria di San Frediano in Firenze” di Rossella Tarchi, e “Giovanni, il Vangelo dell’amore”, un’opera postuma del cardinale Ermenegildo Florit, arcivescovo di Firenze dal 1954 al 1977. Nato nel 1901 e scomparso nel 1985, Florit aveva iniziato il suo commentario al Vangelo di Giovanni probabilmente già durante l’attività accademica alla Pontificia Università Lateranense (1921–1954), di cui fu anche Pro Rettore.

Il manoscritto, da tempo oggetto di voci nei settori più interni del presbiterio fiorentino, è stato ritrovato nell’Archivio Capitolare della Metropolitana Fiorentina. A curarne la pubblicazione per Pagnini è stato don Stefano Tarocchi, professore di Scienze Bibliche e Preside della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, con la collaborazione di fra Luca Maria De Felice, docente di Antico Testamento, e di don Gilberto Aranci.

Il testo si articola in 21 capitoli, ma risulta mancante il decimo, andato perduto. È stato trascritto e pubblicato come testimonianza storica alla memoria dell’autore e del suo tempo. I nipoti del cardinale, hanno dichiarato: “Questo progetto, fortemente sostenuto dall’Arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, è il frutto di tutta una vita: nostro zio vi ha dedicato tutto se stesso, anche quando – con un principio di cecità – lasciata la guida dell’arcidiocesi, ha continuato a scrivere il commentario a mano”.

Alla presentazione erano presenti gli autori, il direttore della collana, don Gilberto, don Stefano Tarocchi, Sara Pagnini in rappresentanza dell’editore, e la storica dell’arte Rossella Tarchi, che ha illustrato anche il suo volume sulla storia del monastero di San Giuseppe e della prioria di San Frediano: un’opera che intreccia spiritualità e tessuto sociale fiorentino.

L’evento ha ricordato anche il ruolo centrale di Florit nel coordinare, proprio a Firenze, una commissione per la traduzione della Bibbia in lingua italiana moderna, che ha lavorato fino al 2008, contribuendo in modo decisivo alla versione CEI oggi in uso.

Con questa pubblicazione, Pagnini Editore conferma la sua vocazione nel recuperare voci dimenticate ma cruciali per la comprensione della nostra storia spirituale e culturale. I volumi sono disponibili in libreria e su http://www.pagninifirenze.it/editoria.html

In un tempo in cui la riflessione teologica sembra appannarsi, la voce di Florit riemerge intensa, interrogando la coscienza contemporanea con parole scritte nel silenzio, nella fede e nella resistenza intellettuale di chi ha amato il Vangelo fino in fondo.

Stefano Chianucci