Si sa, a una certa parte politica bisogna toccare il proprio orticello perché si renda conto dei problemi reali, e così il tema della sicurezza torna al centro del dibattito politico cittadino dopo che l’ex sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei è stato aggredito in via Martelli da un immigrato di seconda generazione che l’ha mandato in ospedale con una ferita al gomito da prognosi di sette giorni. Se il diretto interessato ha ammesso che «qualcosa non sta funzionando» e iniziando a capire «chi si gira dall’altra parte» (l’immigrato stava lanciando bottiglie contro la chiesa di San Giovannino e lui gli si è fatto incontro per cercare di fermarlo), arriva la pelosa solidarietà di Sara Funaro e Andrea Giorgio, che ricominciano la loro ipocrita campagna contro il governo «chiedendo più agenti» e sperticandosi in condanne e anatemi contro la mancanza di certezza della pena, dal momento che il malvivente, appena fermato, è stato di lì a poco liberato. Ne hanno parlato La Repubblica Firenze, Corriere Fiorentino, Il Tirreno Firenze e La Nazione Firenze, con quest’ultima che riporta un episodio analogo dove però a dare in escandescenze è stata la stessa vittima, un tunisino di 33 anni in stato visibilmente alterato che ha aggredito i sanitari giunti a soccorrerlo tra viale Malta e via Rubieri; l’evento è stato occasione, per l’articolista, di rammentare vari episodi di aggressioni ai sanitari, tra i quali sorprende quello di una ventenne americana a un’operatrice che stava svolgendo le sue mansioni a Santa Maria Nuova. Un’occasione da non lasciarsi sfuggire in piena campagna elettorale, e così Eugenio Giani inserisce impromptu nel suo programma elettorale l’idea di una «polizia regionale» e più telecamere: un centinaio di agenti per sorvegliare ospedali e settori di competenza locale, è spiegato su Repubblica Firenze. Incredibilmente, ma non troppo se si considera la presa che il progetto politico in questione ha sull’elettorato femminile, a sentire di più l’importanza di questo argomento sono non gli elettori del centrodestra, ma quelli di Antonella Bundu: un’indagine riportata dal Corriere Fiorentino afferma che il 35% di chi è intenzionato a votare Toscana Rossa esprime maggiore preoccupazione in merito, rispetto al 29% dei sostenitori di Tomasi e al 19% di quelli del campo largo a guida PD. Un peccato, tuttavia, che l’economia non sia di interesse dei toscani e che la tutela dei prodotti agricoli e regionali sia fanalino di coda della classifica delle priorità, in cui primeggia la sanità (un evidente retaggio del periodo Covid), staccando considerevolmente trasporti pubblici e infrastrutture, comunque secondi. Per le stesse preoccupazioni securitarie è infatti già stallo su via Palazzuolo (La Repubblica Firenze), come annunciato, mentre l’azienda di Montemurlo che ha violato la sicurezza dei suoi operai facendoli malmenare è stata addirittura sfrattata perché, oltre a ciò, era in mora con l’affitto da mesi (La Repubblica Firenze e Corriere Fiorentino). Chiuso questo inciso, continuano a emergere sondaggi sulle elezioni del 12-13 ottobre: le inchieste Ipsos, per il Corriere Fiorentino, e SWG, commissionato da AVS e ripreso da La Nazione Firenze, vedono entrambe Giani vincitore di gran lunga su Tomasi e la lista civica di quest’ultimo oscillare tra l’1 e il 3%, “tra l’usco e il brusco”, quindi, come Toscana Rossa. La nostra città continua nel frattempo a venir sventrata e resa invivibile e inguardabile da cantieri e gentrificazione: i parcheggi sono decisamente insufficienti, con «stalli a quota 80.000» e «spazio solo per un auto su tre» con «più della metà» della mobilità intracomunale proveniente «da fuori», come titola e spiega La Nazione Firenze; e se l’ultima analisi, risalente tra l’altro al 2021, ben prima di ZCS e Scudo Verde, dà il Q2 come zona «meglio messa», la situazione è decisamente tragica. Le indagini geofisiche in piazza del Cestello, consegnata ai tecnici di Palazzo Vecchio e ripresa dalla stessa testata, ha fornito il quadro disastroso di una zona impraticabile per un parcheggio sotterraneo, tra ghiaia, umidità e assenza di qualsivoglia falda. I lavori della Fiesole, invece, vengono direttamente appaltati a ditte esterne fuori Firenze (Corriere Fiorentino), mentre in quest’ultima si diffondono addirittura le bische clandestine, i cui autori sono stati scoperti e mandati a processo ma con un’udienza che, nemmeno iniziata, già slitta di due mesi (La Nazione Firenze). A far sentire la loro voce contro questo stato di cose sono il Comitato Salviamo Firenze, che scenderà in piazza lunedì contro le speculazioni sul cubo nero e sul nuovo studentato alla Manifattura Tabacchi (Corriere Fiorentino, Il Tirreno Firenze) e, a Pisa, il portavoce del Consiglio comunale, che ha bloccato l’inizio dei lavori per leggere ad alta voce gli 80.000 nomi delle vittime del genocidio di Gaza contro l’ostracismo verso le mozioni per il riconoscimento dello Stato di Palestina, l’allacciamento di un gemellaggio con la città di Gaza e il sostegno a Francesca Albanese e alla Global Sumud Flotilla. Unico a darne notizia, il Corriere Fiorentino. (JCM)
In copertina: Copyright Fotocronache Germogli