“Che visione si ha delle politiche artistiche culturali legate al Novecento e al XXI secolo?”
“Lo scorso settembre, il Demanio ha ceduto al Comune di Firenze il complesso immobile denominato ‘Palazzo Strozzi’ a fronte, però, di un suo progetto di valorizzazione, che sarà oggetto di monitoraggio da parte del Ministero dei beni culturali nei prossimi 3 anni. Con una mozione, avevamo dunque proposto all’amministrazione comunale di voler ampliare gli spazi a disposizione della Fondazione di Palazzo Strozzi all’interno di Palazzo Strozzi anche al fine di mettere questo attore culturale maggiormente in condizione di svolgere quel ruolo di capofila per la valorizzazione di tutte le espressioni artistiche del ‘900 e del XXI secolo, che pure il progetto presentato dall’amministrazione al Ministero gli avrebbe affidato”.
Comincia così la nota congiunta della Capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re, e di Eike Schmidt, l’ex direttore degli Uffizi e Capogruppo dell’omonima lista civica.
“A nostro avviso, infatti, nell’ottica di una valorizzazione del complesso stesso – proseguono Del Re e Schmidt –, ciò sarebbe stato possibile, ad esempio, dando in concessione alla Fondazione anche l’ultimo piano di Palazzo Strozzi e l’altana, che da oltre vent’anni sono in concessione alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Lo scorso ottobre, infatti, l’amministrazione comunale ha dato alla Scuola Normale di Pisa in concessione a titolo gratuito anche Palazzo Vegni in San Niccolò (oltre alla Residenza Capitini), e quindi ci è parso un momento opportuno per una riorganizzazione degli spazi. Peraltro, per convegni e meeting di particolare rilevanza, avrebbero inoltre potuti essere messi a disposizione da Palazzo Vecchio anche altri luoghi di prestigio di proprietà comunale”.
“La maggioranza, però, ha espresso ieri in commissione cultura voto contrario al nostro atto – riferiscono –, facendo proprie le valutazioni dell’assessore alla cultura che riteneva non opportuno un tale indirizzo. Si è dunque voluto confermare il piano di valorizzazione presentato al Ministero dei beni culturali, che però prevede di fatto il mantenimento della situazione attuale (salvo che per la possibilità data alla Fondazione di utilizzare su richiesta anche l’altana, chiedendola saltuariamente alla Normale di Pisa)”.
“Quale è dunque la “valorizzazione” rispetto al passato che si propone al Ministero per il complesso immobiliare di Palazzo Strozzi? E che visione si ha delle politiche artistiche culturali legate al Novecento e al XXI secolo e con quali innovazioni si intende realizzarle?”
L’amministrazione, secondo Del Re e Schmidt, “ha perso” una “bella opportunità per aprire al pubblico un ulteriore spazio (quello all’ultimo piano del Palazzo) che fino ad oggi è rimasto in prevalenza chiuso per un pubblico più vasto, e avrebbe potuto farlo con un’offerta che da anni – grazie anche all’esemplare lavoro del direttore Galansino – riscuote il successo soprattutto di un’utenza giovane e locale”.
“Auguriamo comunque buon lavoro alla Fondazione Palazzo Strozzi e alle altre istituzioni legate alle espressioni artistiche d’arte moderna e contemporanea, che continueremo a seguire nelle loro attività”, concludono i due consiglieri di minoranza.
In copertina: copyright Fotocronache Germogli