Un muro, da oltre dieci anni, transennato perché pericolante: succede in via Vittorio Emanuele II a Firenze, non in un vicolo di campagna. “Il muro pericolante, ricostruito negli anni ’70, delimita la scuola San Francesco: i pedoni sono costretti a cambiare marciapiede, mentre le auto devono evitare questo vero e proprio ostacolo. Il problema, che si trascina da troppo tempo – spiegano i consiglieri comunali Eike Schmidt, Paolo Bambagioni, Massimo Sabatini (Lista civica Eike Schmidt), insieme al Capogruppo della Lega in Consiglio Comunale, Guglielmo Mossuto, ai consiglieri di Fratelli d’Italia, Angela Sirello (Capogruppo) e Matteo Chelli, e ai consiglieri al Q5 Alvaro Ringressi (Misto), Martino Bertocci (IV), Franca Innocenti Barocchi e Gualberto Carrara (Lega), Cristina Menci (FdI) – è stato al centro di una causa che non ha chiarito la proprietà del muro: secondo il Codice della strada, nel dubbio, è il Comune, che deve provvedere. D’altro canto, è proprio il Comune che lo ha realizzato ben due volte. Una perizia giurata ha chiarito sia il rischio di crollo, che l’essere stato costruito in una modalità che allora era consentita, ma oggi è fuori delle norme di sicurezza. Adesso, anche a fronte di ben 250 firme raccolte tra i cittadini, chiediamo al Comune di Firenze e al Quartiere 5 di intervenire con urgenza e risolvere una volta per tutte il problema, buttando giù il muro e ricostruendolo a norma. Basta anche buttar via denari in spese giudiziarie”. “Via Vittorio Emanuele – sottolineano nella nota congiunta i consiglieri comunali e al Q5 – è un’arteria di primaria importanza per la città e non ci possiamo permettere interruzioni, crolli improvvisi o i transennamenti sine die che si vedono, purtroppo, in altre zone della città: non è normale che un’area sia transennata per un decennio senza che giunta, assessore, quartiere provvedano in alcun modo, ma normale diventa in una città di cantieri infiniti e transenne perenni. Purtroppo, sono tutti segni di disattenzione e di scarsa cura per la città: ma così, se non si agisce, i problemi da piccoli rischiano di diventare grandi. Presenteremo in Comune un atto che impegna la Giunta comunale ad agire”, concludono Schmidt, Bambagioni, Sabatini, Mossuto, Sirello, Chelli, Ringressi, Bertocci, Innocenti, Carrara, Menci.
