Partecipazione batte rassegnazione 1-0. Firenze riscopre la piazza: non tutto è perduto

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Dall’indignazione alla partecipazione: un passo avanti

 

Meno lamentele virtuali, finalmente una partecipazione reale. Firenze è scesa in piazza quest’oggi. Contro il degrado, la manifestazione più visibile di uno stato di cose che non va, contro i provvedimenti indigesti della Giunta Funaro, ossia il trittico scudo verde-pass sosta-albericidio, ma anche contro la rassegnazione. Perché un’altra storia è – sempre – possibile. Nella piazza del potere cittadino ci sono i serbatoi civici, i comitati, instancabili sentinelle che registrano la cronaca quotidiana dei quartieri. I gruppi Facebook come Abusivismo e degrado hanno dato manforte: i social servono se mobilitano. C’è tutta l’opposizione, dal veterano Jacopo Cellai al battagliero Massimo Sabatini fino alle nuove leve come Matteo Chelli, e non solo perché le regionali incombono. Si è visto un salto di qualità nella politica delle minoranze. Pure i media non boicottano, anzi. Almeno qualche centinaia di persone presenti che hanno sfidato afa, parcheggi introvabili, turismo trangugia-e-scappa. Firenze deve andare più spesso in piazza, nella sua piazza. Mentre la Giunta avvia millimetrici arretramenti su scelte che sembravano granitiche, come nel caso delle multe da scudo verde, chi è sceso in piazza ha detto la sua: così non va più bene. In attesa di una parolina dalle segrete stanze, buona la prima.

Copyright fotografie: La Firenze che vorrei (a cura di Stefano Chianucci)