Nella Firenze della guerra tra bande e del degrado c’è ancora chi scende in piazza per lavoro e cultura. Ma una città in cui i bambini devono svenire all’asilo per il caldo è lontana anni luce dalla civiltà. La Firenze sui giornali di sabato 21 giugno

Germogli Ph 04 settembre 2017 Pontedera sciopero provinciale metalmeccanici, tutti i gruppi sindacali, solidarietà tmm Foto Sarah Esposito/Fotocronache Germogli

I rinnovati attacchi al Teatro della Pergola hanno stavolta suscitato un’opposizione ben più adirata e decisa: nonostante il caldo di un pomeriggio lavorativo, 300 persone sono scese in piazza della Signoria contro il declassamento da nazionale a cittadino, un pretesto per tagliare fondi e togliere un’ulteriore presidio di civiltà a una città martoriata da un turismo selvaggio e di nessuno spessore. Questo al netto delle strumentalizzazioni politiche da parte del PD, che emerge nei resoconti di Repubblica Firenze, Nazione Firenze e Il Tirreno e che vede in ciò un’occasione per dar contro al governo pur non avendo fatto nulla di diverso o migliore quando quegli scranni li occupavano i suoi esponenti. Soprattutto in un momento in cui una città strategica come Prato è estremamente a rischio in vista delle Regionali: Bugetti si è dimessa, ma il gesto è tardivo e palesemente obbligato dalle circostanze, come La Repubblica Firenze non riesce a nascondere: infatti è arrivato un avviso di garanzia anche al vicesindaco, Simone Faggi (PD), un dettaglio rivelato dal Corriere Fiorentino. Rischiano purtroppo, emerge continuando la lettura di quest’ultimo, anche i teatri Era e Rifredi per gli stessi motivi della Pergola: la spada di Damocle del declassamento e del taglio dei fondi, che fanno pensare a su cosa risparmiare anziché, come dovrebbe essere, alle modalità e ai campi di espansione delle proprie attività. Più d’impatto ancora è stata la manifestazione fiorentina dei 3.000 metalmeccanici scesi in piazza per il rinnovo del contratto collettivo sotto le bandiere di FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL: secondo le statistiche fornite sempre da Repubblica Firenze, vi è stata una partecipazione enorme (85%) addirittura degli operai della Baker Hughes, dove i sindacati sono stati azzoppati sin da subito con la nuova gestione statunitense, e, seppur minore, anche di quelli della Hitachi di Pistoia e della Leonardo. Proteste nei quartieri si registrano anche a Novoli (il Comitato Salviamo Firenze ha contestato Nardella e la sua kermesse al Social Hub di viale Belfiore) e a Ponte a Mensola, nel cui omonimo parco l’ennesimo incendio alla baraccopoli ha fatto insorgere i residenti di viale della Torre che ora ne chiedono lo sgombero immediato (notizie di Corriere Fiorentino, La Repubblica Firenze e La Nazione Firenze). Giornata nera anche per i treni, dove allo sciopero si è sommato l’immancabile guasto ferroviario, stavolta sulla Firenze-Bologna all’altezza di San Pellegrino, alla faccia dell'”alta velocità” (Corriere Fiorentino), ma ancor più per tutti i discorsi e discorsini sulla “civiltà” e il “decoro” nel momento in cui ben cinque bambini si sono sentiti male alla Matteotti per colpa dell’afa ma si decide di far continuare comunque l’attività scolastica fino al 30 giugno (La Nazione Firenze) senza nemmeno preoccuparsi di installare un condizionatore o anche solo un semplice ventilatore, come giustamente preteso dai genitori. Queste saranno purtroppo prassi sempre più comuni, man mano che le temperature percepite aumenteranno anche grazie al taglio selvaggio degli alberi, che ha interessato anche il Lungarno Ferrucci. (JCM)

In copertina: Copyright Fotocronache Germogli